TRENT'ANNI DI TAV.
Trent'anni che i No TAV hanno condotto la lotta contro il progetto dell'alta velocità tra Lione e Torino e denunciano un modello assurdo, la collusione con la mafia, il processo antidemocratico...
È un'altra visione della valle e del modo di vivere che i No TAV difendono. Di fronte alle grandi infrastrutture di trasporto internazionale, molte delle quali già invadono pesantemente la valle, propongono scambi locali. Di fronte all'artificializzazione degli spazi, propongono la conservazione del patrimonio naturale e storico. Di fronte ai metodi antidemocratici e violenti dello Stato, difendono lo sviluppo della solidarietà. "Vogliamo uno stile di vita più pulito, più vicino alle persone, meno egoista", dice un attivista di No TAV.
Come dice Erri de Luca, "la modernità non è andare più veloce, ma andare avanti consapevolmente". Un noto scrittore italiano, Erri De Luca, è stato portato in tribunale per aver sostenuto il movimento NoTav e per aver affermato in un'intervista che "il TAV deve essere sabotato".
Sullo sfondo della fine della guerra fredda in Europa, non c'è dubbio che il commercio continuerà a crescere a tempo indeterminato grazie alla nuova indipendenza dei Paesi dell'Est europeo e all'ulteriore liberalizzazione di tutti i mercati europei. Tuttavia, la crisi economica e finanziaria del 2009 avrà un forte impatto sull'Europa e metterà a repentaglio le buone prospettive di un forte aumento dei flussi commerciali, al punto da negare l'utilità di una nuova linea ferroviaria. Infatti, la linea storica non sarà satura come previsto e la domanda di trasporto merci e passeggeri rimarrà piuttosto bassa e non giustificherà l'implementazione di un'offerta come un nuovo collegamento TGV.
CINQUANT'ANNI DI ZAD.
Sono passati cinquant'anni dall'inizio del progetto e Notre-Dame-des-Landes è oggi la più grande lotta della Francia. L'aeroporto del Grand-Ouest: sogni di grandezza risalenti all'epoca dei trenta anni gloriosi e un progetto nato in un periodo di forte crescita economica. Oggi, però, questo progetto viene messo in discussione in un momento di crisi. La tendenza è quindi quella di migliorare le strutture esistenti piuttosto che costruirne delle nuove. Spesso vediamo emergere una critica da parte degli attivisti: quella di una società che preferisce comprare qualcosa di nuovo piuttosto che migliorare e consolidare l'esistente.
I militanti No TAV e ZAD sono quindi tutte quelle persone che, giorno dopo giorno, lottano per difendere le loro convinzioni e salvare un ambiente minacciato, secondo loro, da una pianificazione territoriale a volte troppo abusiva.