"Siamo contrari alla costruzione della linea ad alta velocità Lione-Torino e al modello economico-sociale che schiaccia l'uomo e la natura a meri interessi privati. Stiamo combattendo per diffondere il modello di vita e resistenza nato in Val di Susa che promuove l'autogestione delle popolazioni sul loro territorio. "
Gruppo "No TAV" Parigi
Nel nord Italia, 50 chilometri a ovest di Torino, la Val di Susa è al centro di tutta l'attenzione politica e militante del Paese. Circa 30 anni fa, all'inizio degli anni '90, il movimento "No TAV" nacque spontaneamente lì.
Il No TAV è un movimento popolare di protesta contro il progetto di costruzione di una nuova linea ferroviaria ad alta velocità tra Lione e Torino. L'acronimo TAV significa infatti "Treno ad Alta Velocità", I "No TAV" di cui parleremo in seguito sono quindi gli avversari di questa linea ferroviaria che viene vista come un elemento prioritario del progetto transeuropeo sui trasporti che dovrebbe collegare Lione al confine ucraino.
Ancora oggi fonte di importanti dibattiti, la linea TAV è costantemente messa in discussione da governi, istituzioni europee e soprattutto dai gruppi di attivisti. Il desiderio iniziale dietro la creazione di una tale costruzione era quello di collegare due paesi separati da una barriera naturale, le Alpi, che quindi impedisce la circolazione di persone e merci da un paese all'altro. Questo collegamento ferroviario prevede lo scavo del tunnel più lungo d'Europa (57 km) per attraversare le Alpi con 40 milioni di tonnellate di merci all'anno e far risparmiare tempo ai viaggiatori della linea Lione-Torino.
Per quasi 30 anni il sito è stato bloccato e poi ripreso innumerevoli volte. Tanto che, ad oggi, nel 2020, non possiamo ancora determinare quando si concluderà. Sentiamo spesso parlare del rinvio al 2030, o anche di più, delle linee che mireranno a collegare la bocca del tunnel alla stazione di Lione sul lato francese. Il progetto si alterna quindi tra sospensione e ripresa, ha già vissuto alcuni decenni, conosciuto molti governi, e sicuramente ne conoscerà molti altri perché saranno necessari almeno quindici anni per la sua finalizzazione.
Essere "No TAV" significa soprattutto lottare per la difesa del territorio e opporsi a sviluppi ritenuti abusivi, distruttivi e inutili. Per trent'anni, due campi si sono quindi scontrati in Italia e in Francia, da un lato il pro TAV che sostiene l'utilità del progetto e dall'altro il no TAV che combatte ogni giorno un po' di più contro il progetto.
Per comprendere appieno queste proteste è necessario analizzare il progetto TAV e tornare indietro nella storia. Per questo vi invito a visitare la pagina "TAV Lione-Torino".