Dopo diversi anni di studi preliminari per determinare la fattibilità di questo progetto, notiamo finalmente una presa di posizione. Il 29 gennaio 2001, il Ministro dei trasporti francese Jean Claude Gayssot e il Ministro italiano Pierluigi Bersani, alla presenza del Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuliano Amato hanno dato la loro approvazione definitiva alla linea, la cui costruzione dovrebbe comprendere la costruzione di un tunnel di circa 57 km. I governi, convinti che si troveranno rapidamente di fronte a un aumento dei flussi grazie all'apertura dell'Europa, sono impegnati a concludere le indagini preliminari su entrambi i lati della frontiera.
Il progetto sarà strutturato come segue: asse francese (da Montmélian a Saint Jean de Maurienne), asse transfrontaliero (da Saint Jean de Maurienne a Bussoleno) e asse italiano (da Bussoleno a Torino). Sempre nel 2001, c'è stato un cambiamento nella gestione della società che gestisce i lavori sulla parte transfrontaliera: LTF (Lyon Turin Rail) sostituisce Apletunnel.
Per ciò che concerne gli oppositori, viene creato un nuovo gruppo, il "Comitato popolare per la lotta contro il TAV", che diventerà molto importante in seguito. Il 29 gennaio 2001, migliaia di persone hanno preso parte a una manifestazione a Torino, in parallelo con l'incontro tra le autorità italiane e francesi. Nello stesso anno hanno istituito un campo di protesta che si raccoglie ogni anno ancora oggi.